Thursday, February 13, 2003

I MIRACOLI DELLA DIETA CRUDA .


La dieta cruda si è in grande auge negli Stati Uniti , sono nati numerosi ristoranti e circoli per crudisti, persino delle linee aeree hanno inserito dei menù crudi .
Secondo il British Medical Journal del settembre 1996 includere cibi freschi e crudi nella propria alimentazione, diminuisce del 24% la mortalità da malattie cardiovascolari .
Otto milioni di specie, delle quali 700.000 animali , esistenti sulla terra crescono e vivono con alimenti crudi.
Solo gli uomini fanno cuocere quello che mangiano e cosi' l'aspettativa della loro vita si accorcia del 50% circa .
I mammiferi vivono difatti molte volte il loro periodo di sviluppo, esempio il cavallo diventa adulto ad 1 anno e vive fino a 30 anni .
L'uomo finisce il suo sviluppo a 20 anni pertanto dovrebbe vivere almeno 120-140 anni , la sua alimentazione infarcita di cibi cotti , raffinati o conservati , di scatolami , di grassi ,di sale dimezza la durata della vita umana .
Gli uomini come i primati , sono sulla terra da più di 5 milioni di anni ,e solo negli ultimi 5-10.000 anni hanno cominciato a cuocere gli alimenti .
L' apparato digerente e immunitario umani sono geneticamente adattati ai cibi crudi da milioni di anni e i cibi cotti colla denaturazione delle proteine ,dei grassi, dei carboidrati e colla perdita di vitamine ,enzimi e minerali sono estranei all'organismo e possono diventare estremamente tossici .
Centinaia di ricerche , citate nel libro dell'Accademia delle scienze degli USA, DIETA NUTRIZIONE E CANCRO , hanno dimostrato che la cottura degli alimenti da origine a radicali liberi, a sostanze cancerogene e mutagene che danneggiano il DNA e i geni .
Cosi' si può comunemente osservare che una alimentazione a base di cibi cotti sia negli uomini sia negli animali , procura individui deboli , impotenti, malati e di vita breve.
Gli alimenti colla temperatura a 118 gradi per più di 3 minuti presentano coagulazione delle proteine, caramellizazione dei carboidrati e gravi modificazione dei grassi.
Colla cottura le vitamine idrosolubili sono perdute al 97%, le vitamine liposolubili sono perdute al 40% , i minerali sono distrutti al 30-50%, gli enzimi sono distrutti al 100%.
I cibi cotti stimolano violentemente il sistema immunitario, i globuli bianchi aumentano in modo considerevole dopo la loro ingestione ;questo non succede con i cibi crudi (Bernarr).
Gli animali che seguono una alimentazione naturale e cruda sono sani, forti e vitali .
Il dottor Francis Pottenger ha trattato per 10 anni 900 gatti , la metà con carne cruda ,la metà con carne cotta .
I risultati : i gatti tenuti a carne cotta al contrario di quelli tenuti a dieta cruda sanissimi ,diventavano molto irritabili e accusavano numerose malattie: tiroiditi ,polmoniti lesioni valvolari cardiache ,nefrite , ovarite ,artrite, miopia e molte altre malattie degenerative ,
Secondo il dr Bruce Ames ,professore di biochimica dell'Università di Berkeley in California numerose sostanze cancerogene si formano nei cibi cotti :
1) le nitrosamine sono create dal pesce , dai polli , dalla carne cucinati nei forni a gas o nei barbecues
2) le aminoeterocicliche si formano dalle proteine e dagli aminoacidi
3) idrocarburi policiclici si formano dalla carne alla brace
4) la lipofuscina è una sostanza che si accumula nelle cellule della pelle , del fegato ,del cervello provocando precoce senescenza .
Le proteine vengono denaturate dalla cottura, perdono la loro struttura e le loro funzioni ,sono meno digeribili e putrefanno con facilità ,gli aminoacidi perdono colla alta temperatura il gruppo amminico e diventano inutilizzabili e tossici . Esistono 23 aminoacidi ,essi si collegano l'un l'altro in modo diverso per creare le varie proteine , la distruzione del gruppo amminico rende più difficile questo processo , per questo motivo il fabbisogno proteico è più facilmente procurato da proteine crude .
Secondo la FDA(FOOD AND DRUG AMMINISTRATION degli USA ) e l'American Academy of Sciences idroperossidi ,endoperossidi, epossidi si formano colla cottura del pesce ,della carne , delle uova ,e colla pastorizzazione del latte .
Dai grassi cotti e dagli oli fritti si sviluppano : acroleina ,acido butirrico ,nitropirene ,nitrobenzene , nitrosamina .
Da alcuni formaggi si formano : indossatolo, nitropirene, ptomaine, idrogeno solfito, putrescina, muscarina.
La cellulosa viene completamente denaturata dalla cottura , le fibre vengono distrutte e perdono la loro funzione , il 100% degli enzimi viene distrutto , i pesticidi sono ristrutturati dall'alta temperatura e diventano ancora più tossici .
I moderni trattamenti del cibo (cottura e conservazione )non solo spazzano via i naturali agenti anticancro ,ma concorrono a creare sostanze cancerogene.
Dal punto di vista nutrizionale i cibi fritti sono i più pericolosi , gli oli diventano rancidi e tossici con le alte temperature .
La temperatura di frittura è di 400 gradi F e può arrivare a 600 gradi F , a questa temperatura i grassi cis diventano grassi trans , questi ultimi si comportano come i grassi saturi e aumentano il colesterolo . Se gli oli sono rifritti si formano acroleina e benzopirene molto cancerogeni ,a 1000 gradi F si formano radicali liberi e di conseguenza i pericolosi perossidi.
I cibi crudi danno numerosi vantaggi , sono ben bilanciati come contenuto di fibre ,vitamine ,minerali, soddisfano i bisogni dell'organismo, danno più sazietà e proteggono dall'obesità . Una dieta cruda può fermare o far regredire numerose malattie croniche e protegge l'organismo da numerose malattie.
Frutta ,verdura ,mandorle, noci ,semi vari crudi ,sono cibi completi e freschi e ci trasmettono la loro forza vitale .
Senza arrivare ad una dieta cruda al 100% come alcuni esasperati crudisti auspicano , una dieta cruda all'80-85% delle calorie ci trasmette un senso di vigore e di benessere e può proteggerci ,come protegge gli altri mammiferi che hanno una dieta naturale , dai radicali liberi e dalle malattie da loro provocate (cancro, infarto , diabete, Parkinson , cataratta e numerose altre malattie croniche) .

Fonte:http://www.dietaweb.it/content/imiracolidelladietacruda.html

Mangiare fa bene, se il cibo è giusto


La scienza lo conferma: molti alimenti, specie i vegetali, hanno proprietà terapeutiche e preventive

Stare in salute, é questa l'ultima moda, essere fit, mangiare sano, fare tanto sport. Pare proprio che oggi non si parli d'altro, televisione, giornali, mass media, ci subissano di nuove ricette, per vivere meglio, piu' sani.Ma quanto c'é di vero, nelle informazioni che ci giungono? Molta pubblicità molto business, ovviamente, anche dietro le piu' innocue tisane per depurare l'organismo. Con questa affermazione non vogliamo assolutamente mettere alla gogna i nobilissimi tentativi delle centinaia e migliaia di aziende che promettono, la "salute" con i loro prodotti. Ma, forse risparmiando qualche lira..ohps Euro, ecco un decalogo, dei cari , vecchi, cibi che vediamo pressocché ogni giorno sui banconi dei supermercati. Si, proprio da loro pare che vengano notevoli proprietà curative. Quei broccoletti che proprio non filavamo, la rucola, le insalate, e i cari vecchi pomodori..., sono loro il segreto del vivere sano.
Insomma, l'ultima frontiera della scienzadell'alimentazione é trasformare il cibo in " medicina". Si , avete sentito bene, quasi tutto quello che mangiamo ha delle proprietà curative, basta scoprirle.Per esempio spinaci o fegato, ricchi di ferro, possono ridurre l'anemia e favoriscono una migliore ossigenazione dei tessuti di tutto l'organismo. Gli scienziati, hanno cominciato a scoprire ed elencare letteralmente migliaia di sostanze, in una sorta di 'progetto genomà del cibo che sta dando risultati inaspettati e positivi. "Il cibo è molto complesso - ha spiegato JoAnn Manson del Brigham and Women's Hospital della Harvard University -. I benefici che dà derivano dalla combinazione di molti composti chimici, tra cui antiossidanti, sostanze fotosensibili e fibre". Ma, spiega la studiosa americana, la natura ci ha fornito di mezzi istintivi per riconoscere quali cibi ci servono, di quali sostanze chimiche il nostro corpo ha bisogno". Il mezzo più semplice è la vista. Il colore degli alimenti è un invito a mangiarli, anche se non significa che tutte le bacche rosse fuoco siano necessariamente salutari. Il colore che i vegetali assumono deriva di solito dalla sostanza chimica che contengono in prevalenza, e di alcuni di questi elementi l'organismo degli esseri umani ha bisogno per sopravvivere.
Come a dire, fidiamoci del nostro gusto estetico e mangeremo bene. Il senso della bellezza che entra in azione in noi quando creiamo un'insalata mista ha un fondamento medico molto saldo.
Ecco, allora, la lista degli alimenti che dovremmo inserire nella nostra dieta.
I pomodori, verdura italiana per eccellenza dai tempi di Colombo, che li portò in Europa dalle Americhe, hanno proprietà sbalorditive. Vari studi hanno collegato le salse di pomodoro alla prevenzione del cancro alla prostata ed altri tumori del tratto gastrointestinale. Il rosso dei pomodori deriva da una sostanza detta licopene, un potente antiossidante della famiglia dei carotenoidi che è addirittura migliore del beta-carotene contenuto nella carota. Dà il suo meglio nelle salse e viene assorbito meglio se accoppiato con l'olio di oliva. (Quindi, quando qualcuno, vi guarderà sconvolto alla vista di un fumante piatto di spaghetti al pomodoro fresco,invitandovi a stare a dieta... non esitate a rispondergli che, state facendo una cura di licopene, per prevenire forme tumorali...)
Gli spinaci sono considerati da sempre il vegetale-toccasana (Popeye insegna). E lo sono. Sono ricchi di ferro e acido folico, una vitamina del gruppo B essenziale per la rigenerazione delle cellule nervose. L'acido folico anche il livello nel sangue di omocisteina, un aminoacido che può irritare i vasi sanguigni e provocare disturbi circolatori. Gli spinaci sono ricchi poi di luteina e zeaxantina, due sostanze fotosensibili (da cui il verde-clorofilla) che sembrano avere un influsso molto positivo sulla vista.
Il vino rosso contiene i polifenoli, sostanze antiossidanti che stimolano la produzione del colesterolo 'benigno' e, secondo una recente scoperta, inibiscono la produzione di endotelina-1, una proteina che causa l'indurimento delle arterie. Ma non si vada troppo oltre al bicchiere al giorno. é noto che l'eccesso d'alcool distrugge il fegato, e sembra esser responsabile indirettamente persino del cancro al seno.I broccoli sono una delle verdure più sane che esiste, insieme a cavoli, verze e cavolfiori (la famiglia delle brassicacee). Sono ricchissimi di sostanze fotosensibili, tra cui l'indol-3-carbinolo, che aiuta a disintossicare l'organismo da composti cancerogeni. La stessa sostanza può influire positivamente su un ormone estrogeno legato al cancro al seno. E sembra strano, ma contengono più vitamina C degli agrumi, anche se , non so quanti di noi berrebbero il succo di broccolo.
Il salmone ha una ricchezza chimica quasi senza eguali. Dalle alghe di cui si nutrono alcune sue prede gli deriva un tipo di grasso particolare detto Omega-3 che aiuta a prevenire le malattie coronariche. Sembra che l'Omega-3 possa avere effetti benefici anche contro l'artrite reumatoide e persino prevenire l'Alzheimer, interagendo con lo strato lipidico esterno delle cellule nervose. Anche le alghe fanno quindi molto bene, e questo spiega forse, il boom del sushi in tutto il mondo.
Parlando di dieta Giapponese, anche il tè verde ha eccellenti proprietà chimiche. A differenza del resto del tè non dà problemi ai reni, ed è ricchissimo di polifenoli. In particolare è ricco di catechine, una famiglia di potenti antiossidanti efficaci nella prevenzione del cancro. Se non vi piace, lasciatelo stare. Infatti pare che solo quantità notevoli di questa bevanda (sulle 10 tazze al giorno) possano portare effetti concreti.
L'aglio porta davvero fortuna. I solfati che contiene, e che dànno quell'alito un pò "zolfoso", fanno bene al cuore. Recentemente si è scoperto che queste sostanze rendono più fluido il sangue.
E disinfettano l'apparato digerente, uccidendo batteri e funghi . Sono in corso studi che potrebbero provare anche un'azione antimalarica dell'aglio.
I mirtilli contengono una quantità industriale di antiossidanti, e si posizionano quasi in pole position nella classifica dei vegetali più sani. In particolare sono ricchi di antocianine, sostanze fotosensibili della famiglia dei flavonidi. I test sui topi hanno dimostrato che queste sostanze aumentano l'intelligenza, ma sugli esseri umani è ancora tutto da dimostrare. I mirtilli hanno anche un'azione disinfettante, specie contro il batterio E.coli .
Le noci e gli altri frutti secchi sono pieni di grassi, si sa. Quel che non si sa è che sono grassi che fanno bene. Dimuiscono il colesterolo LDL (maligno) nel sangue ed alzano il livello dell'HDL (quello buono). Le noci contengono acido ellagico, che sembra avere un effetto anticancro molto potente. Quelle brasiliane sono ricche invece di selenio, un minerale che ha un importante effetto antiossidante.
La rucola deve il suo sapore piacevolmente piccante ad un glucoside (uno zucchero) che dà origine ad un'essenza solfocianica dalle proprietà digestive e diuretiche eccezionali. é ricca di vitamina A e C, e di minerali nobili come ferro, calcio e magnesio. Ha anche proprietà vasodilatatorie e disinfetta il sangue dalle tossine.

Fonte: http://www.lagenteditalia.com/022002/medicina2.htm

Tuesday, February 11, 2003

ALIMENTAZIONE



DIETA A ZONA

INTRODUZIONE
IN PAROLE POVERE?
COME STRUTTURARLA?
ESEMPI DI DIETA A ZONA
MORE INFO


INTRODUZIONE

La dieta a Zona è stata sviluppata da Berry Sears ed illustrata nel suo libro “Enter the Zone” con lo scopo di migliorare molte delle funzioni del nostro organismo. Questa dieta è conosciuta spesso con il nome di “Dieta 40-30-30”, a causa del rapporto tra i tre macronutrienti (carboidrati-proteine-grassi) consigliato per “raggiungere la Zona”. La Zona è basata sul fatto che il funzionamento adeguato dei maggiori sistemi fisiologici dipende dal corretto bilanciamento dei nostri ormoni, il che è influenzato dalla dieta. E’ chiaro che il raggiungimento della salute ottimale è possibile in uno stato di bilanciamento ormonale. Gli sbilanci ormonali ci privano d’energia, negandoci l’accesso al grasso immagazzinato, disturbano la focalizzazione mentale, interrompendo lo stabile flusso di zuccheri al cervello. Mantenere il bilanciamento ormonale è lo scopo della dieta a Zona. Quando gli alimenti sono assunti nelle percentuali 40/30/30 il nostro corpo migliorerà le sue capacità di bruciare i grassi. E’ possibile impostare la Dieta in Zona stabilendo la quantità di proteine di cui si necessita, in base al tipo d’attività svolta, al peso corporeo e alla circonferenza del polso Una volta determinato il fabbisogno proteico è necessario calcolare le quantità dei carboidrati e dei grassi (mono-polinsaturi) tali da consentire il giusto equilibrio. Le sostanze coinvolte sono l’insulina e il glutagone, due ormoni endocrini la cui principale funzione è quella di controllare i livelli di fluttuazione dei macronutrienti nel flusso ematico. Sono considerati opposti l’uno all’altra. L’insulina avvisa le cellule di catturare e immagazzinare l’eccesso di nutrienti Il glutagone, invece, avvisa le cellule di rilasciare il glucosio nuovamente all’interno del flusso ematico, in modo che sia utilizzata l’energia propria delle cellule come carburante per le nostre attività muscolari. L’insulina è secreta principalmente a causa di un eccesso di glucosio (carboidrati) nel sangue (e di un insignificante innalzamento d’aminoacidi), mentre il glutagone è secreto solo in risposta di un innalzamento delle concentrazioni d’aminoacidi (proteine). Invece i grassi non influenzano questi due ormoni. Dopo un pasto, il pancreas secerne tanta insulina quanta n’è necessaria a mantenere la giusta concentrazione di zuccheri nel sangue. Un pasto ricco di carboidrati significa che l’insulina sarà abbondantemente secreta nel sangue. Se questo accade, l’equilibrio tra insulina e glutagone sarà sconvolto. Gli eicosanoidi sono degli ormoni, il cui corretto bilanciamento è cruciale per il funzionamento del nostro sistema fisiologico e che svolgono la funzione di messaggeri biochimici. I loro livelli sono determinati o dall'assunzione dei farmaci o da ciò che ingeriamo quotidianamente. Sono costruiti nel sangue da due acidi grassi polinsaturi Omega 6, l’acido arachinodico (AA) e l’acido dihomo gamma linolenico (DGLA). I tipi d’eicosanoidi costruiti dipendono da questi due acidi grassi e possono classificarsi banalmente in eicosanoidi “buoni” ed eicosanoidi “cattivi”. Il loro scopo è quello di attivare alcune funzioni delle cellule, controllando anche la secrezione di testosterone, d’insulina e di GH. Ciò che lega questi ormoni alla nostra dieta non è tanto la quantità ingerita d’AA e DGLA, quanto da un particolare enzima (delta-5-desaturase) che converte il DGLA in AA, potenziato dalla presenza d’insulina e inibito da quella di glutagone. Alti livelli d’insulina hanno sicuramente un effetto sfavorevole sui livelli d’AA e DGLA. Gli acidi grassi omega 3 eicosapentaenoici (EPA), che sono abbondanti nel pesce, inibiscono l’attività dell’enzima. Gli AA sono, invece, presenti nel tuorlo d’uovo e nel fegato e nelle carni d’organo, alimenti che dovrebbero essere evitati. La dieta a Zona ricorre a due metodi per evitare lo squilibrio ormonale Innanzi tutto si cerca di inserire in ogni pasto una certa quantità di proteine, per permettere il rilascio del glutagone, in modo da permettere la mobilitazione dei grassi e il rallentamento della secrezione dell’insulina. Gli alimenti proteici migliori sono quelli privi di grassi saturi, come il petto di pollo e di tacchino, gli albumi, le polveri proteiche ecc. Ma sarebbe tutto inutile se non si cercasse di controllare anche l’insulina, mediante una moderata assunzione di carboidrati. Per fare questo bisogna limitare l’assunzione totale di carboidrati e scegliere quelli che sono rilasciati nel sangue più lentamente, in altre parole quelli a basso indice glicemico (soprattutto la verdura). Tuttavia, anche scegliendo i carboidrati a basso IG, se la loro quantità risulta eccessiva ne deriverà un indesiderabile aumento degli zuccheri nel sangue. Il pasto a Zona ideale contiene una modesta quantità di carboidrati, che è assorbita nel sangue lentamente, evitando l’innalzamento dei livelli d’insulina. Mantenere i livelli degli zuccheri nel sangue stabili e un favorevole bilanciamento d’insulina e glutagone influirà in modo benefico sulla nostra salute, incrementando i livelli d’energia e di vigilanza mentale e facilitando la combustione del grasso in eccesso. I grassi saturi influenzano indirettamente e negativamente il bilanciamento di AA e DGLA, favorendo lo sviluppo della resistenza all’insulina, condizione che ne riduce la sensibilità delle cellule e, quindi, ne aumenta la quantità necessaria per controllare i livelli di glucosio nel sangue. Tutto ciò può portare ad immagazzinare grasso nel corpo. Ma non bisogna assolutamente eliminare dalla dieta tutti i tipi di grasso, poiché sostiene una parte importante nella produzione dei eicosanoidi ed in altri processi corporei. L’ingestione di grassi polinsaturi è necessaria se si vuole bruciare l’adipe. Bisogna comprendere che non è questo macronutriente a farci ingrassare, ma il continuo e costante eccesso calorico e l’alta produzione d’insulina. Inoltre i grassi rallentano l’assorbimento dei carboidrati nel flusso ematico. Infine l’ingestione di questo tipo di grassi stimola la produzione di colecistochinina, un particolare ormone che contribuisce alla sensazione di sazietà. Per "Raggiungere la Zona" è necessario: - ingerire 9 grammi di carboidrati per ogni 7 grammi di proteine - ingerire 3 grammi di grasso per ogni 7 grammi di proteine In questo modo sarà possibile ottenere il giusto rapporto 40-30-30 tra carboidrati, proteine e grassi. Per correggere l'impraticità di questo sistema, Sears ha ideato il "Sistema dei Blocchi": - 1 blocco di proteine è composto da 7 grammi - 1 blocco di carboidrati è composto da 9 grammi - 1 blocco di grassi è composto da 3 grammi La prima cosa da fare sarà calcolare il fabbisogno proteico in termini di grammi. Quindi, è sufficiente dividere tale numero per 7, per trovare il numero dei blocchi proteici totali giornalieri. Tale numero bisogna dividerlo per il numero prefissato di pasti che si fanno durante la giornata (un bodybuilder, normalmente, mangia 5-6 volte al giorno). Il numero che ne risulta rappresenterà il numero dei blocchi proteici per ogni pasto. Poi non resta altro che rispettare i rapporti tra i tre blocchi dei macronutrienti: per ogni blocco di proteine è necessario 1 blocco di carboidrati e un blocco di grassi. Personalmente, trovo questo sistema assai impreciso, in quanto la maggior parte degli alimenti non è formata da uno soltanto dei macronutrienti, ma è una combinazione dei tre (ad esempio i legumi sono un'ottima fonte di carboidrati e una buona fonte proteica). Quindi è un po' difficoltoso calcolare l'esatto numero di blocchi di cui è composto un pasto.



IN PAROLE POVERE?

Questa dieta è conosciuta spesso con il nome di “Dieta 40-30-30”, per via del rapporto tra i tre macronutrienti (carboidrati-proteine-grassi) consigliato per “raggiungere la Zona”. La Zona è basata sul fatto che il funzionamento adeguato dei maggiori sistemi fisiologici dipende dal corretto bilanciamento dei nostri ormoni, il che è influenzato dalla dieta. E’ chiaro che il raggiungimento della salute ottimale è possibile in uno stato di bilanciamento ormonale. Gli sbilanci ormonali ci privano d’energia, negandoci l’accesso al grasso immagazzinato, disturbano la focalizzazione mentale, interrompendo lo stabile flusso di zuccheri al cervello. Mantenere il bilanciamento ormonale è lo scopo della dieta a Zona. Quando gli alimenti sono assunti nelle percentuali 40/30/30 il nostro corpo migliorerà le sue capacità di bruciare i grassi. E’ possibile impostare la Dieta in Zona stabilendo la quantità di proteine di cui si necessita, in base al tipo d’attività svolta, al peso corporeo e alla circonferenza del polso Una volta determinato il fabbisogno proteico è necessario calcolare le quantità dei carboidrati e dei grassi (mono-polinsaturi) tali da consentire il giusto equilibrio.



COME STRUTTURARLA?

Innanzitutto bisogna fissare la quantità di proteine giornaliera. Essa può variare da 2 grammi per chilo corporeo a 3 grammi per chilo corporeo (a seconda delle esigenze).

Fissata questa quantità si calcolano (in grammi) grassi e carboidrati (nella quantità totale giornaliera) secondo queste modalità:

grammi grassi= (grammi proteine) x 0.44
grammi carboidrati= (grammi proteine) x 1.33
Per completezza ricordiamo che per ottenere il quantitativo calorico totale bisogna:

kcal totali= (gr.proteine x 4) + (gr.carboidr. x 4) + (gr.grassi x 9)
Ora si suddivide ciascun quantitativo totale (gr.proteine, gr.carboidr., gr.grassi) per il numero di pasti che si intende effettuare nell'arco della giornata (almeno 5). Questi 3 valori indicano la quantità in grammi di ciascuno dei 3 macronutrienti che bisogna assumere ad ogni pasto. (VOGLIAMO PRECISARE CHE NON BISOGNA OBBLIGATORIAMENTE ASSUMERE LE KCAL IN MODO IDENTICO NEI VARI PASTI, ANCHE SE E' FORTEMENTE CONSIGLIATO. E' possibile prevedere un pranzo ed una cena con quantitativi calorici maggiori rispetto che gli spuntini. LA COSA PERO' FONDAMENTALE E' RISPETTARE IL RAPPORTO FRA I MACRONUTRIENTI).

Ora che si conoscono i quantitativi esatti dei macronutrienti, non resta altro da fare che sfogliare una tabella contente i valori nutrizionali degli alimenti e farsi una dieta su misura. TENETE PRESENTE COMUNQUE CHE I CARBOIDRATI DEVONO ESSERE SCELTI TRA QUELLI AVENTI UN BASSO INDICE GLICEMICO.


ECCO QUA DI SEGUITO DUE ESEMPI DI DIETA A ZONA.

ESEMPIO 1

Colazione 200 ml di albumi + 250 ml di latte parmalat plus + 2 cucchiaini di olio di oliva extravergine (6 g) + 8 g. di proteine + 3 cucchiai (45 g) di marmellata dietetica non zuccherata con 3 fette wasa



Metà mattina 250 ml di latte p.s. + 2 cucchiaini di olio di oliva extravergine (6 g) + 28 g. di proteine + 1 cucchiaio raso (10 g) di fruttosio, + una mela + 3 arachidi.



Pranzo 130 g. di petto di pollo o petto di tacchino oppure 200 g. di carne rossa.Insalata a volontà + 16 g. di olio di oliva extravergine + 1 mela + 5 fette wasa + 10 g.di fruttosio


Merenda 2 yogurt + 200 ml di latte p.s. + 15 g di proteine + 1 mela +5 arachidi



Cena 130 g. di petto di pollo o petto di tacchino oppure 200 g. di carne rossa.Insalata a volontà + 16 g. di olio di oliva extravergine + 1 mela + 5 fette wasa + 10 g.di fruttosio


Spuntino 4 albumi (120 ml)+ 200 ml di latte p.s. + 15 g. di proteine + 30 g. di fruttosio + 2 fette wasa + 8 g. di olio di oliva extravergine (2 cucchiaini e mezzo).





ESEMPIO 2

Colazione 250 ml di latte p.s. + 200 ml di albumi + 3 fette wasa con 3 cucchiai (45 g) di marmellata dietetica non zuccherata e 5 arachidi


Metà mattina 200 ml di latte p.s. con 1 albume + 1 cucchiaino di fruttosio e 2 arachidi


Pranzo 80 g. di petto di pollo o petto di tacchino oppure 100 g. di carne rossa + 1 mela + 2 fette wasa. Insalata a volontà + 8 g. di olio di oliva extravergine


Merenda 3 fette wasa con 30 g. di bresaola (o di fesa di tacchino) e 2 arachidi


Cena 100 g. di petto di pollo o petto di tacchino oppure 130 g. di carne rossa + 12 g.di olio di oliva extravergine + 1 mela +4 fette wasa


Spuntino 3 albumi (100 ml) + 200 ml di latte p.s. + 10 g. di fruttosio + 2 cucchiaini (6 g) di olio di oliva extravergine





NOTE: una mela è intesa sui 170 grammi (esclusi gli scarti). Quando scritto latte p.s. è inteso latte parzialmente scremato. Molto spesso è nominato il latte parmalat plus: esso ha un quantitativo maggiore di proteine rispetto al comune latte. Come yogurt intendiamo uno yogurt con meno dell'1% di grassi (Esempio: Danone Vitasnella).Attenzione alle verdure: mentre potete assumere insalata a volontà perché non altera le kcal, altri tipi di verdura come fagiolini e broccoli apportano una significativa quantità di carboidrati. Attenzione alle carote che hanno un IG elevato.Come proteine in polvere, intendiamo proteine del siero del latte.



MORE INFO...

Maggiori informazioni sono disponibili al sito www.drsears.com oppure www.lazona.it .



Data base alimentare

LARN - Livelli di assunzione giornalieri raccomandati di nutrienti per la popolazione italiana Clicca qui