Sicurezza alimentare
1 SITUAZIONE ATTUALE SULLE DIOSSINE NEGLI ALIMENTI PER L’UOMO E PER GLI ANIMALI.
1.1Cosa sono le diossine?
1.2 Cosa sono I PCBs?
1.3 Quali sono le principali differenze tra diossine e PCBs?
1.4 Cos’è la Concentrazione Tossico Equivalente o TEQ?
1.5 Vi sono differenze tra le posizioni sulle diossine sostenute dalla Commissione Scientifica sugli Alimenti (SCF) e quelle espresse dal JCFA e l’OMS?
1.6 Quali sono le fonti di esposizione per l’uomo?
1.7 Come entra la diossina nella catena alimentare?
1.8 Quale tipo di alimento subisce maggiore accumulo?
1.9 Come entra la diossina nei nostri organismi?
1.10 Cos’è il bioaccumulo?
1.11 La contaminazione da diossina sta peggiorando?
1.12 Qual’è l’impatto degli alimenti contaminati con le diossine?
1.13 Vi sono problemi per il latte materno e l’allattamento al seno?
1.14 Come viene analizzata la contaminazione degli alimenti per l’uomo e per gli animali?
2 UNO SGUARDO SULLA POLITICA DELL’UNIONE EUROPEA PER LA RIDUZIONE DELL’ESPOSIZIONE ALLA DIOSSINA.
2.1 Cosa ha fatto la Commissione dalla pubblicazione del Libro Bianco?
2.2 Che tipo di strategia ha seguito la Commissione?
2.3 Sono stati fissati dei valori limite anche per i PCBs?
2.4 Perché le diossine non sono proibite?
2.5 Vi sono e quali sono le leggi che proibiscono la produzione e la vendita dei PCBs?
3 LE DIOSSINE NEGLI ALIMENTI.
3.1 La legislazione vigente per quanto riguarda le diossine negli alimenti?
3.2 Qual’è il punto di vista del Comitato Scientifico per gli alimenti?
3.3 Secondo le conclusioni della SFC, la popolazione europea è a rischio?
4. LE DIOSSINE NEGLI ALIMENTI PER GLI ANIMALI.
4.1 Qual è la situazione normativa?
4.2 Qual’è la posizione del Comitato Scientifico sulla Nutrizione Animale?
4.3 Esistono attualmente dei limiti per le diossine negli alimenti per gli animali?
1. SITUAZIONE ATTUALE SULLE DIOSSINE NEGLI ALIMENTI PER L’UOMO E PER GLI ANIMALI.
"La nostra strategia per le diossine è una risposta articolata ad un complicato ciclo di contaminazione. L’obiettivo finale è diminuire il rilascio di diossine in ambiente. Allo stesso tempo dobbiamo diminuire la presenza di diossine nei mangimi e conseguentemente negli alimenti per l’uomo, per portare i livelli di riferimento al di sotto dei TWI (dose massima settimanale) previsti dal Comitato Scientifico" ha dichiarato David Byrne, responsabile della Commissione per la Salute e la Protezione del Consumatore.L'accordo di Stoccolma sui POP (The Stockolm Convention on Persisent Organic Pollulants) è stato firmato da 114 nazioni, attualmente ratificato da Canada ed Isole Fiji, entrerà in vigore quando almeno 50 nazioni l'avranno inserito nelle legislazioni nazionali. L'obiettivo dell'accordo è la protezione della salute umana e dell'ambiente dai contaminanti organici persistenti (POPs). Negli allegati dell'accordo sono elencate le sostanze di cui eliminare o minimizzare le produzioni e le sostanze provenienti da fonti antropogeniche (PCDD/F, PCBs, HCB) per le quali i rilascio ambientale deve essere assolutamente minimizzato. Gli studiosi di molte nazioni sono concordi nell'afferrmare che, nonostante l'esposizione umana ai POPs si sia dimezzata dalla fine degli anni '80, è indispensabile continuare od istituire (nei paesi che ancora non lo fanno sistematicamente) il monitoraggio mediante un piano di campionamento ed analisi su base annuale. Le diossine sono un capostipite di riferimento per seguire le fonti di contaminazione della catena alimentare che porta all'uomo.
1.1 Cosa sono le diossine?
Il termine "diossine" si riferisce ad un gruppo di 210 composti chimici aromatici policlorurati divisi in due famiglie e simili per struttura formati da carbonio, idrogeno, ossigeno e cloro detti congeneri. 75 congeneri hanno struttura chimica simile a quella della policlorobibenzo-diossina (PCDD) e 135 hanno struttura simile al policlorodibenzo-furano (PCDF);17 di questi congeneri, sono considerati tossicologicamente rilevanti. Sono sostanze inodori, termostabili, insolubili in acqua e fortemente liposolubili. Si legano al particellato (sedimento) e alla frazione organica ambientale e sono assorbite nei grassi dell’uomo e degli animali. Non sono biodegradabili quindi persistono e bio-accumulano nella catena alimentare concentrandosi nei grassi dell’uomo e degli animali. La TCDD (tetracloro-para-bibenzo-diossina) è tristemente conosciuta come "agent orange" ed utilizzata come defogliante nella guerra del Vietnam per la contaminazione di Seveso negli anni '70; recentemente è tornata a far parlare di se per la contaminazione di alimanti di origine animale in Belgio. Allo stato cristallino è una sostanza solida inodore, di colore bianco, con punto di fusione di 307 °C, termostabile fino a 800 °C, liposolubile e resistente ad acidi ed alcali. È chimicamente degradabile in pochi giorni dalla radiazione solare ultravioletta in presenza di donatori di ioni idrogeno (ad esempio a contatto con il fogliame verde delle piante). Se viene dilavata nel terreno, si lega al materiale organico presente e viene degradata molto lentamente, nell'arco di parecchi mesi o anni (Abelson,1983). Sono stati condotti studi su popolazioni esposte ad alte dosi e si è visto che anche dopo decenni il tasso il livello nel sangue dei soggetti contaminati è parecchie volte superiore a quello delle persone non esposte. Nel 1997 l'International Agengy for Research on Cancer (IARC) l'ha classificata come cancerogena inserendola nel Gruppo 1. Molti altri POPs, contemplati nell'accordo di Stoccolma, presentano caratteristiche chimico-fisiche simili a quelle delle diossine che permettono la correlazione della tossicità a quella della TCDD.
1.2 Cosa sono I PCBs?
I PCBs, o bifenili policlorurati, sono gruppo di 209 congeneri di idrocarburi aromatici policlorurati che vengono sintetizzati con la clorurazione diretta dei bifenili. I PCB sono liquidi con caratteristiche di:
- viscosità variabile in dipendenza del contenuto di cloro (42-60%)
- non infiammabilità
- alta stabilità chimica
- alto punto di fusione
- bassa conduttività al calore
- alta costante dielettrica (potere isolante)
Miscugli tecnici di PCB sono ancora presenti in tutto il mondo e si trovano ancor oggi nei trasformatori, nei materiali da costruzione, negli oli lubrificanti, nei preservanti del legno, negli impregnanti ed inchiostri. 12 congeneri di PCB hanno proprietà tossicologiche simili alle diossine e vengono chiamati "PCB diossina-simili" o "dioxin-like PCB".
1.3 Quali sono le principali differenze tra diossine e PCBs?
La differenza tra diossine e PCB, oltre alla tossicità relativa, sta anche nel fatto che le prime non vengono prodotte intenzionalmente e si formano come prodotti indesiderati dai processi termici di tipo industriale, mentre i secondi sono stati prodotti per l’utilizzo tecnico e devono ancora essere smaltiti. La produzione di PCB è iniziata nel 1929, ma i casi di cloracne (dermatite da esposizione) erano già conosciuti nel 1911. Studi recenti dimostrano che l'incremento della concentrazione di diossine nell'ambiente è iniziato nel 1920¸1930.
1.4 Cos’è la Concentrazione Tossico Equivalente o TEQ?
Tutti i congeneri si legano agli stessi recettori cellulari con differente intensità a seconda della affinità di legame con gli stessi che è determinata dalla struttura della molecola. La massima intensità di legame si ha per la 2,3,7,8, tetracloro-para-dibenzodiossina alla quale viene dato convenzionalmente un Fattore di Tossico Equivalenza TEF = 1. Il rapporto di tossico-equivalenze o TEF è stato creato per avere un dato finale di tossicità del materiale esaminato, che è la somma della tossicità dei differenti congeneri espressa in un unico valore. Questo sistema facilita la quantificazione del rischio ed aiuta da approntare le relative misure di controllo. In altre parole, i risultati analitici di tutti i congeneri o composti che hanno rilevanza tossicologica (17 diossine e 12 congeneri di PCB diossino-simili) vengono convertiti in un unico valore (somma della tossicità relativa dei singoli congeneri), espresso come concentrazione di TCDD tossico-equivalente, ovvero "TEQ".
TEQ è quindi la quantità totale di tossicità che si genera sommando la tossicità relativa di ogni singolo congenere; il risultato finale è espresso in I-TEQ (NATO-CCMS) o OMS-TEQ (WHO).
1.5 Vi sono differenze tra le posizioni sulle diossine sostenute dalla Commissione Scientifica sugli Alimenti (SCF) e quelle espresse dal JECFA e l’OMS?
L’ SCF della Comunità Europea (Comitato Scientifico per gli Alimenti per l’Uomo) ha adottato il 30 maggio 2001 un parere sulla valutazione del rischio delle diossine e PCBs fissando una dose settimanale tollerabile (TWI) di14 picogrammi tossico-equivalenti (TEQ) per chilogrammo di peso corporeo per le diossine e PCBs diossino-simili.
Se confrontiamo le previsioni comunitarie con quelle degli altri organismi scientifici internazionali vediamo che, l’ SCF (UE-Maggio 2001) ha stabilito una dose massima di 2pg/kg peso corporeo/ giorno nel convegno del maggio 1998, l’ OMS una quantità compresa tra 1 e 4 pg/kg peso corporeo/giorno, il JECFA (OMS-giugno 2001) 2-3 pg/kg peso corporeo/ giorno.
1.6 Quali sono le fonti di esposizione per l’uomo?
La diossina è un contaminante ambientale presente in tutti gli habitat; si ritrova nell’aria, nell’acqua, nel suolo e negli alimenti. L’esposizione per l’uomo si ha durante la produzione accidentale nei cicli lavorativi industriali e con la successiva contaminazione degli alimenti, dell’acqua e del latte. Il maggior pericolo è rappresentato dall’esposizione ambientale l'assunzione per via alimentare delle gestanti (dose-effetto relativamente piccola in rapporto al peso dell’embrione o del feto nelle prime fasi di gravidanza) e per il neonato che allatta al seno. La madre, soprattutto nella prima gravidanza, cede col primo latte le quantità accumulate nel periodo di vita pre-materno. L’ esposizione a piccole dosi si ha anche attraverso la respirazione e la cute.
1.7 Come entra la diossina nella catena alimentare?
La diossina può entrare negli alimenti attraverso vie diverse. La contaminazione ambientale avviene principalmente per trasporto aereo e deposito delle emissioni provenienti da molte fonti (incenerimento dei rifiuti, industrie chimiche, traffico veicolare ecc.). L’uso e la distruzione delle sostanze chimiche sono la causa della contaminazione localizzata ad alto livello. Il suolo è il luogo di deposito naturale delle diossine. Oltre alla via atmosferica, il suolo si può contaminare per l’ eliminazione in discarica in forma non controllata, le fuoriuscite e le successive diffusioni. Il suolo assorbe sia direttamente che indirettamente attraverso la polvere che si deposita nei vegetali e negli animali al pascolo sia domestici che selvatici.
Il trasporto con l’aria ed il deposito di diossine e "PCBs diossina-simili" sono la principale via di contaminazione delle parti arboree, dei pascoli e dei seminativi. Le foglie dei vegetali vengono ingerite direttamente dagli animali al pascolo, oppure raccolte e conservate e date da mangiare secche (fieno) od insilate agli animali. La diffusione di molecole di contaminanti sulla vegetazione, può determinare l’aumento dell’esposizione degli animali allevati.
Le diossine e i "PCBs diossino-simili" sono molecole scarsamente idrosolubili, ma trovano nell’acqua un’ottima via di diffusione una volta adsorbite sulle particelle minerali ed organiche che si trovano in sospensione su di essa. Le diossine rilasciate in aria vengono trasportate nelle superfici oceaniche o marine e finiscono per concentrarsi lungo la catena alimentare acquatica.
Dagli studi condotti finora si è visto che le diossine tendono a concentrarsi maggiormente nei grassi dei bovini da carne e da latte, dei polli, dei maiali e dei pesci. A parità di esposizione, più lunga è la vita dell’animale, più alto è l’ accumulo di diossina nel tessuto adiposo.
1.8 Quale tipo di alimento subisce maggiore accumulo?
In generale, più del 90% dell’esposizione umana alla diossina deriva dagli alimenti. Gli alimenti di origine animale contribuiscono per l’80% all’esposizione complessiva. L’esposizione può essere altamente variabile a seconda dell’origine dell’alimento. Carne, uova, latte, pesci d’acquacoltura e altri alimenti possono essere contaminati da diossine provenienti dagli alimenti dati da mangiare agli animali.
Questo tipo di contaminazione può essere dovuto ad alti livelli di presenti nell’ambiente locale, per la presenza nelle zone in cui gli alimenti per animali vengono raccolti, di inceneritori per rifiuti o di aziende che utilizzano cicli di combustione ad alta temperatura. Altri casi si possono avere per contaminazioni volute od accidentali, ad esempio nel caso belga del 1999 ed ancora per assunzione continua e prolungata di alimenti che possono presentare un relativamente alto contenuto di diossine, come nel caso di farine ed oli di pesce provenienti da zone di mare inquinate.
1.9 Come entra la diossina nei nostri organismi?
Il consumo di cibi contaminati da diossina è la fonte principale di accumulo nel nostro organismo. Sia negli animali, che nell’uomo la diossina si accumula e viene trattenuta nel tessuto adiposo.
Alcuni gruppi di popolazione come i neonati lattanti o i consumatori di diete ad alto contenuto di grassi nelle zone altamente contaminate dal rilascio ambientale, sono maggiormente esposti ad alti tassi di diossina.
1.10 Cos’è il bioaccumulo?
La tossicità delle diossine è correlata alla quantità accumulata nell’organismo durante la vita. Questo fenomeno viene definito bioaccumulo o body burden. Il bioaccumulo viene utilizzato per la determinazione degli effetti tossici delle diossine, dal momento che fornisce una stima più precisa del reale livello di contaminazione degli organismi, rispetto al solo calcolo dell’esposizione continua dovuta dall’introduzione giornaliera o daily intake.
1.11 La contaminazione da diossina sta peggiorando?
Dai dati attualmente disponibili sembra che l’esposizione di fondo alle diossine e ai "PCBs diossino-simili" della popolazione europea negli ultimi 10 anni stia diminuendo. Ciononostante, le stime sull’esposizione media della popolazione europea, indicano che una notevole parte della popolazione comunitaria assume con l’alimentazione una dose superiore alla dose massima stabilita.
1.12 Qual’è l’impatto degli alimenti contaminati con le diossine?
Le diossine hanno un’ampia serie di effetti tossici e biochimici; molte di loro sono classificate come cancerogene per l’uomo. Negli animali di laboratorio sono state collegate a stati patologici nell’uomo e negli animali come ad esempio l’endometriosi (gravi alterazioni dell’utero), ritardi dello sviluppo e problemi neuro-comportamentali (disturbi dell’apprendimento e dello sviluppo), effetti sull’apparato riproduttivo (diminuzione del n° di spermatozoi, malformazioni genitali) ed immunotossici. Questi effetti si verificano a dosi molto più basse di quelle considerate cancerogene. L'elevata tossicità della TCDD riscontrata in molte specie animali, ha fatto ipotizzare l'esistenza a livello cellulare di un recettore specifico, identificato con certezza nell'Ah-recettore, una proteina intracellulare presente nelle cellule di molti mammiferi che agisce come fattore di trascrizione del DNA. L'Ah-recettore forma con la 2,3,7,8-TCDD entrata allo stato libero nella cellula, una seri di complessi che, legandosi al DNA, determinano un'alterazione del processo di trascrizione genetica. La propagazione dell'alterazione all'RNA messaggero (m-RNA) determina alterazioni della sintesi proteica, alterazioni biochimiche della crescita cellulare, primo stadio di cancerogenesi. La varietà di mutazioni primarie e secondarie determinate dalla TCDD è tale da far ipotizzare che le alterazioni biologiche, come ad esempio l'insorgenza di tumori, avvengano con meccanismi diversi a seconda dei tessuti esposti. Molecole simili all'Ah-recettore e aventi la stessa funzione sono presenti anche nelle cellule dell'uomo e sono state isolate in molti tessuti (linfociti, fegato, polmone, placenta). Studi sulla relazione tra struttura ed attività tossica hanno evidenziato per i vari congeneri della TCDD, oltre che per gli altri omologhi di CDD, CDF e PCB, un potenziale di induzione dei principali effetti biochimici proporzionale all'affinità di legame di questi con l'Ah-recettore. Sulla base di studi sperimentali condotti in vivo ed in vitro, la tossicità di ciascun congenere ed i valori ottenuti sono stati paragonati a quella della 2,3,7,8-TCDD. Studi recenti (A.P.J.M. Van Birgelen, Organohal. Comp.,44,505 e 509 (1999), C. Klimm, A.M. Hofmaier, L.W. Scrhamm e A.Kettrup: Organohal. Comp., 40, 39 (1999), hanno permesso di calcolare una tossicità rapportabile alla TCDD anche per l'esaclorobenzene (HCB) ed alcuni IPA.
1.13 Vi sono problemi per il latte materno e l’allattamento al seno?
I latte materno contiene elevate quantità di diossina. E’ risaputo che la diossina è in grado di passare dalla madre al figlio attraverso il latte materno. L’esposizione per quanto riguarda i neonati che allattano al seno è limitata ad un periodo di vita relativamente breve. Ciò che è importante per il bambino, e non solo per i bambini che vengono allattati al seno, è la quantità di diossina assorbita dalla madre nel periodo embrionale/fetale.
A questo proposito, la Commissione Scientifica Europea ha reiterato le conclusioni dell’incontro dell’Organizzazione Mondiale della Sanità sul significato della contaminazione del latte materno con diossine e PCBs, dichiarando che le conoscenze attuali non giustificano dei cambiamenti per quanto riguarda la promozione e il supporto delle azioni che favoriscono l’allattamento al seno. Gli esperti della salute hanno convenuto che l’allattamento al seno è in grado di dare benefici nutrizionali e immunitari ai bambini nei primi mesi di vita.
1.14 Come viene analizzata la contaminazione degli alimenti per l’uomo e per gli animali?
La comunità scientifica è concorde nell'affermare che i POPs sono ubiquitari e diffusi in tutto il mondo. Le fonti principali della formazione di PCDD/F sono:
Ø emissioni da processi di incenerimento e combustione es. inceneritori per RSU e rifiuti ospedalieri;
Ø fonderie, cementifici, processi di lavorazione di materiali ferrosi e non;
Ø produzioni chimiche legate al ciclo di lavorazione del cloro e di prodotti clorurati;
Ø processi di sbianca e trattamenti a base di ossidanti clorurati;
Ø trasformazioni biologiche o fotochimiche di altri composti clorurati.
Gli altri POPs sono prodotti industriali spesso utilizzati direttamente in ambiente; per quanto riguarda i PCBs ne sono state prodotte più di 1.000.000 di tonnellate.
Una situazione recente ben conosciuta è la contaminazione dei mangimi in Belgio verificatasi nel 1999. La contaminazione è stata scoperta a causa di sintomi specifici comparsi nei polli e non attraverso un programma di monitoraggio. In Europa dal 1997 sono stati trovati altri quattro altri casi di contaminazioni da diossina (pellet di pastazzo d’agrumi, argilla caolinica, farina d’erba essiccata artificialmente e cloruro di colina) nell’ambito di programmi locali di controllo e monitoraggio. In risposta alla crisi belga del 1999, per la contaminazione di alimenti per l’uomo dovuta a PCBs presenti negli alimenti per animali, l’Unione Europea ha imposto al Belgio delle restrizioni temporanee allo scambio ed esportazione di latte e derivati del latte, carni bovine, suine e di pollame, uova e derivati (es. maionese e prodotti preparati) e alimenti per i bovini prodotti in quel paese.
2 UNO SGUARDO SULLA POLITICA DELL’UNIONE EUROPEA PER LA RIDUZIONE DELL’ESPOSIZIONE ALLA DIOSSINA.
In seguito all’uscita del Libro Bianco sulla Sicurezza Alimentare nel Gennaio del 2000, la Commissione Europea ha operato attivamente per definire un strategia complessiva in grado di contrastare la contaminazione da diossina negli alimenti per l’uomo e nei mangimi.
Il Consiglio Europeo di Feira nel giugno del 2000 ha chiesto alla Commissione di proporre regole comuni per il controllo di questo tipo di contaminanti. Due Scientific Opinion hanno fornito l’imput per lo sviluppo di questa strategia.
Un documento del Comitato Scientifico della Nutrizione Animale (SCAN) sulla "Contaminazione da Diossina degli alimenti per animali e ruolo nella contaminazione degli alimenti per l’uomo" è stato recepito il 6 Novembre 2000 e un’altro del Comitato Scientifico degli Alimenti per l’uomo (SCF) sulla "Valutazione del Rischio delle diossine e "dioxin like" PCBs negli Alimenti" il 30 maggio 2001; quest’ultimo è stato aggiornato con nuove informazioni scientifiche acquisite dalla Commissione Scientifica degli Alimenti per l’uomo (SCF) il 22 novembre 2000. La Commissione ha messo le basi per una completa strategia legislativa.
2.1 Cosa ha fatto la Commissione dalla pubblicazione del Libro Bianco?
La Commissione ha chiesto al Comitato Scientifico per gli Alimenti (SCF) e al Comitato Scientifico della Nutrizione Animale (SCAN) l’analisi del rischio per la salute pubblica derivato dalla presenza di diossine e "PCBS diossina-simili" negli alimenti per l’uomo e per gli animali. Questa analisi comprende la determinazione delle quantità assunte di diossine e PCBs dalla popolazione della UE, con l’identificazione delle fonti principali.
I documenti del SCF e dello SCAN sono stati pubblicati nel novembre del 2000. La documentazione dell’SFC è stata aggiornata nel maggio del 2001. Sulla base di queste analisi del rischio, la Commissione ha proposto misure per limitare la presenza di diossine e "PCBs diossino-simili" in tutte le filiere di produzione degli alimenti per l’uomo e per gli animali.Nella Comunicazione 2001/C 322/02 pubblicata nella G.U.C.E. C 322/2 del 17.11.2001 è descritta la "Strategia comunitaria sulle diossine, furani e i bifenili policlorurati". In questo documento vengono descritti i problemi connessi all'esposizione di questi contaminanti, gli effetti sulla salute umana e sull'ambiente, i traguardi raggiunti nei vari campi per ridurre le emissioni e sono enunciati gli obiettivi fissati. Nel documento si riportano le varie azioni invocate dalla comunità internazionale per la riduzione delle emissioni e le lacune persistenti, conoscitive, legislative ed attuative per il raggiungimento degli obiettivi fissati. Sono descritte le azioni da portare a termine nel breve e medio periodo (5 anni) e quelle a lungo termine (10 anni). Nell'allegato I sono riportate le disposizioni comunitarie vigenti in materia di Diossine e PCB, nell'allegato II l'elenco degli studi sulle Diossine e PCB finanziati dalla Commissione e le valutazioni sull'esposizione e sui rischi effettuati dalla Commissione. L'allegato III fissa le priorità medie ed assolute relative alla ricerca sul destino e diffusione delle sostanze nell'ambiente, all'ecotossicologia e salute umana, ai problemi dell'industria agroalimentare, all'inventario delle fonti di contaminazione, agli aspetti analitici, alle misure di decontaminazione e al monitoraggio.
2.2 Che tipo di strategia ha seguitola Commissione?
Lo scopo principale della politica europea sulla problematica delle diossine è la riduzione dei livelli di contaminazione ambientale, negli alimenti per l’uomo e per gli animali tale da assicurare un alto livello di protezione per la salute pubblica. Questo obiettivo sarà raggiunto agendo a diversi livelli:
- riducendo il livello di contaminazione ambientale (misure a cura della Divisione Ambiente);
- riducendo il livello di contaminazione degli alimenti per animali, compresi gli alimenti per pesci;
- riducendo il livello di contaminazione degli alimenti per l’uomo.
La Commissione ha proposto agli Stati Membri le seguenti misure legislative per quanto riguarda gli alimenti per l’uomo e per gli animali :
- la fissazione di un livello massimo, con soglia fissa ma modificabile negli alimenti per l’uomo e per gli animali, che dovrebbe rappresentare uno strumento adeguato per prevenire livelli di esposizione eccessivamente elevati per l’uomo e per gli animali, ad esempio nei casi di inquinamento ed esposizione accidentali;
-la fissazione di una soglia di azione, ovvero una "soglia iniziale di attenzione" più alta di quella del livello desiderabile di diossina negli alimenti per l’uomo e gli animali, a disposizione delle autorità competenti e degli operatori per l’identificazione e la successiva riduzione/eliminazione delle fonti di contaminazione ;
-la fissazione di valori obiettivo di lunga durata, per quanto concerne gli alimenti per l’uomo e gli animali e ridurre l’esposizione della maggior parte della popolazione, portandola alla dose settimanale tollerabile definita dai Comitati Scientifici.
2.3 Sono stati fissati dei valori limite anche per i PCBs?
Da un punto di vista tossicologico, oltre ad una soglia alle diossine se ne dovrebbe applicare una anche ai "PCBs diossina-simili". Per il momento i livelli massimi sono stati fissati soltanto per le diossine ed i furani e non per i "PCBs diossina-simili", considerando gli scarsissimi dati disponibili sulla presenza di quest’ultimi. Il monitoraggio circa la presenza di "PCBs diossina-simili", continuerà per poter includere anche queste molecole nei livelli massimi.
2.4 Perché le diossine non sono proibite?
Le diossine non sono prodotte intenzionalmente. Questo tipo di contaminanti sono ubiquitari e la loro formazione non è voluta e spesso inevitabile come intermedi di parecchie lavorazioni. Per questo motivo non sono fattibili semplici provvedimenti di proibizione.
2.5 Visono e quali sono le leggi che proibiscono la produzione e la vendita dei PCBs?
La produzione e l’ uso dei PCBs è stata proibita nella maggior parte dei paesi industrializzati.
A livello Comunitario la Direttiva 76/769 ha vietato l’uso della maggior parte dei PCBs a partire
dal 1978 mantenendone alcuni usi fino al 1986.
Tuttavia, a causa dell’uso generalizzato e diffuso nel passato di grandi quantità di PCBs, queste sostanze si ritrovano ancora oggi nelle apparecchiature elettriche, nei prodotti plastici, nel settore delle costruzioni e nell’ambiente . I PCBs vengono ancora oggi distrutti mediante immissione nel ciclo dei rifiuti. La Direttiva del Consiglio 96/59/EC sul trattamento dei bifenili e dei terfenili policlorurati (PCB/PCT) fissa un limite temporale, ovvero la fine del 2010, per mettere fuori servizio tutte le apparecchiature contenenti PCB.
3 LE DIOSSINE NEGLI ALIMENTI.
3.1 La legislazione vigente per quanto riguarda le diossine negli alimenti?
Il Regolamento del Consiglio (EEC) 315/93 dell’ 8 Febbraio 1993 ha fissato le regole generali per la Comunità per quanto riguarda i contaminanti negli alimenti:
- gli alimenti che contengono contaminanti in quantità non accettabile, per la salute pubblica dal punto di vista tossicologico non devono essere immessi sul mercato;
- i contaminanti devono essere tenuti ai livelli più bassi ottenibili, con l’applicazione di un sistema di buone pratiche;
devono essere fissati dei livelli massimi per alcuni tipi di contaminanti, al fine di proteggere la salute pubblica;
Il Regolamento CE 2375/2001 ha definito i tenori massimi di PCDD/PCDF per alcuni prodotti di origine animale.
Carne e prodotti a base di carne
- di ruminanti
- pollame, selvaggina d’allevamento
- suini
- fegati e prodotti derivati
3pg OMS-PCDD/F-TEQ/g grasso
2pg OMS-PCDD/F-TEQ/g grasso
1pg OMS-PCDD/F-TEQ/g grasso
6pg OMS-PCDD/F-TEQ/g grasso
Muscolo di pesce e prodotti della pesca (si applica ai crostacei escluse le carni scure di granchio e ai cefalopodi senza visceri) 4pg OMS-PCDD/F-TEQ/g peso fresco
Latte e prodotti lattiero caseari compreso il grasso butirrico 3pg OMS-PCDD/F-TEQ/g grasso
Uova di gallina e ovoprodotti 3pg OMS-PCDD/F-TEQ/g grasso
Oli e grassi
Grasso animale
di ruminanti
di pollame e selvaggina
di suini
miscela di grassi animali
Olio vegetale
Olio di pesce destinato al consumo umano
3pg OMS-PCDD/F-TEQ/g grasso
2pg OMS-PCDD/F-TEQ/g grasso
1pg OMS-PCDD/F-TEQ/g grasso
2pg OMS-PCDD/F-TEQ/g grasso
0,75pg OMS-PCDD/F-TEQ/g grasso
2pg OMS-PCDD/F-TEQ/g grasso
3.2 Qual’è il punto di vista del Comitato Scientifico per gli alimenti?
Il Comitato scientifico per gli Alimenti (SCF) ha analizzato il rischio crescente per la salute pubblica rappresentato dalla presenza di diossine e "PCBs diossino-simili" negli alimenti. Questa analisi comprende:
-il calcolo relativo all’introduzione con gli alimenti di diossine e "PCBs diossina-simili" nella popolazione comunitaria;
- l’identificazione delle fonti principali di esposizione.
Date le caratteristiche di persistenza di queste sostanze l’SCF ha stabilito un livello tollerabile di assunzione settimanale di 14 picogrammi tossico equivalenti (TEQ) per kg di peso corporeo per diossine e "PCBs diossino-simili".
Questa dose massima tollerabile settimanale (Tolerable Weekly Intake, TWI) è proporzionale alla dose massima mensile (Provisional Montly Intake, PMTI) di 70pg/kg di peso corporeo/mese, stabilita nell’incontro della Commissione di Esperti di contaminanti negli alimenti della FAO/OMS, al 55° Meeting tenutosi a Roma dal 5 al 14 giugno del 2001, valore che è in linea anche con le previsioni di una dose tollerabile giornaliera (Tolerable daily intake, TDI) fissata in 1-4 pg WHO-TEQ/kg di peso corporeo, stabilita dall’OMS nella consultazione del 1998.
3.3 Secondo le conclusioni della SFC, la popolazione europea è a rischio?
Nonostante il Comitato scientifico per gli Alimenti (SFC), sia arrivato alla conclusione che una parte considerevole della popolazione europea introduca una quantità di queste sostanze superiore al limite massimo giornaliero, si è arrivati alla conclusione che non necessariamente vi è un rischio apprezzabile per la salute del singolo individuo, dal momento che la dose tollerabile settimanale fissata (TWI) prevede un fattore di sicurezza. Tuttavia, il superamento del TWI, determina una progressiva perdita della protezione introdotta con il limite di sicurezza.
Ricordiamo che, l’introduzione con la dieta di questi contaminanti nella popolazione europea, presenta un’ampia variabilità, a causa delle diverse abitudini alimentari e dei diversi tipi di approvvigionamento. Ad esempio, una dieta fatta principalmente di pesce proveniente da zone ad alta contaminazione del Mar Baltico, è attualmente molto più "a rischio" di quella variata del sud Europa.
4. LE DIOSSINE NEGLI ALIMENTI PER GLI ANIMALI.
4.1 Qual è la situazione normativa?
La Direttiva del Consilio 1999/29/EC del 22 Aprile 1999 sulle sostanze indesiderabili e prodotti nella nutrizione degli animali prevede che le materie prime ed i mangimi possano essere messi in commercio soltanto se "sani, genuini e mercantili".
Le materie prime per alimenti animali ed i mangimi non possono essere considerate di qualità "sana, genuina e mercantile" se il livello di diossine è alto ed in grado di costituire un rischio inaccettabile per la salute dell’uomo e degli animali.
4.2 Qual’è la posizione del Comitato Scientifico sulla Nutrizione Animale?
Il lavoro scientifico dello SCAN è riferito alla contaminazione da diossine e PCB degli alimenti per animali, all’ esposizione degli animali produttori di alimenti per l’uomo (mammiferi, uccelli e pesci) e al passaggio della contaminazione agli alimenti che l’uomo introduce con la dieta.
Le principali conclusioni a cui è arrivato lo SCAN sono che l’olio di pesce e la farina di pesce europei sono le materie prime per mangimi maggiormente contaminate. Per questo motivo, il loro uso nei mangimi per i pesci di acquacoltura e negli altri animali d’allevamento, presenta dei problemi. Il grasso animale può veicolare livelli significativi, ma decisamente più bassi di contaminazione da diossina, di quelli di farine e degli oli di pesce. Altre materie prime per mangimi come i cereali, altri semi, derivati del latte e le farine di carne ed ossa, sono fonti meno importanti di diossina.
I dati relativi alla contaminazione da "PCBs diossino-simili", composti che hanno effetti tossicologici paragonabili alle diossine, sono scarsi. Considerando la contaminazione nelle materie prime per mangimi derivate del pesce, questa è molto più alta di quella calcolata per le sole diossine. Nelle altre materie prime destinate all’alimentazione degli animali, la somma della tossicità di PCDDF e "PCB diossino-simili", porta a livelli che sono circa il doppio di quelli calcolati per le sole diossine.
4.3 Esistono attualmente dei limiti per le diossine negli alimenti per gli animali?
Limiti specifici massimi per le diossine (diossine e furani, non per i "PCBs diossino-simili") sono stati fissati per il pastazzo d’agrumi e le argille caolinitiche. Questi limiti sono stati fissati su base precauzionale rispettivamente nel 1998 e nel 1999 e devono essere rivisti alla luce del rapporto SCAN del Novembre 2000. Nella GUCE L 6/45 del 10 gennaio 2002 è stata pubblicata la Direttiva del Consiglio 2001/102 del 27 novembre 2001, che modifica la Direttiva 1999/29/CE relativa alle sostanze e prodotti indesiderabili nell’alimentazione degli animali. Gli Stati membri, entro il 1° luglio 2002 devono adottare e pubblicare le disposizioni legislative regolamentari ed amministrative necessarie per conformarsi alla citata direttiva.
Diossina, somma di PCDD e PCDF espressi in equivalenti di tossicità OMS-TEF
MANGIMI
Contenuto massimo in mg/kg (ppm) relativo ad un mangime col tasso di umidità del 12%
Tutti i componenti di mangimi di origine vegetale compresi gli oli vegetali e i sottoprodotti 0,75 ng OMS-PCDD/F-TEQ/kg
Minerali 1,0 ng OMS-PCDD/F-TEQ/kg
Grasso animale compresi i grassi del latte e delle uova 2,0 ng OMS/PCDD/F-TEQ/kg
Altri prodotti di animali terrestri compresi il latte ed i prodotti lattiero-caseari, nonchè le uova e gli ovoprodotti 0,75 ng OMS-PCDD/F-TEQ/kg
Olio di pesce 6ng OMS-PCDD/F-TEQ/kg
Pesce, altri animali marini, loro prodotti e sottoprodotti, ad eccezione dell’olio di pesce 1,25 ng OMS-PCDD/F-TEQ/kg
Mangimi composti, ad eccezione dei mangimi per animali da pelliccia, per animali da compagnia e per pesci 0,75 ng OMS-PCDD/F-TEQ/kg
Mangimi per pesci, mangimi per animali da compagnia 2,25 ng OMS-PCDD/F-TEQ/kg
La direttiva 2002/70/CE del 26 luglio 2002, stabilisce i requisiti per la determinazione dei livelli di PCDD, PCDF e PCB diossina-simili nei mangimi al fine di fissare i criteri generali ai quali si devono conformare i metodi di analisi, per poter comparare i risultati forniti dai laboratori di analisi dei singoli stati membri. La direttiva stabilisce le metodiche di prelievo dei campioni di mangimi destinati ai controlli ufficiali e descrive i criteri di analisi per la determinazione della conformità delle partite e delle sottopartite.Il controllo della presenza di diossine nei mangimi può essere effettuato mediante una strategia che preveda un metodo di screening per selezionare i campioni con livelli di diossine e PCB diossina simili superiori al livello considerato o inferiori del 30-40% dello stesso valore. I metodi di conferma forniscono il quadro completo con l'individuazione e quantificazione dei livelli di Diossine e PCB. I campioni devono essere conservati e trasportati in appositi contenitori di vetro, alluminio, polipropilene o polietilene dopo aver rimosso ogni traccia di polvere del contenitore. I contenitori e gli strumenti di vetro devono essere risciacquati con solventi con solventi previamente sottoposti a controllo per la determinazione della presenza di diossine.
4.4 Quali sono le indicazioni fornite dal rapporto SCAN?
La comunità scientifica raccomanda un approccio integrato, che porti ad una riduzione della contaminazione da diossina di tutta la catena alimentare. Per ridurre la contaminazione negli alimenti per animali, lo SCAN raccomanda di adottare le adeguate misure che permettano di ridurre l’impatto di materiali a più alta contaminazione, come ad esempio la farina e l’olio di pesce. L’obiettivo può essere raggiunto utilizzando alimenti per animali non contaminati o poco contaminati, oppure riducendo il livello di contaminazione, per esempio con processi di decontaminazione/purificazione dell’olio di pesce. Il Comitato Scientifico, ha altresì evidenziato che vi è una forte necessità di raccogliere in modo sistematico, coordinato ed affidabile i dati relativi alla contaminazione dal diossine e PCBs.